SMILEBOTS 2020/21
Il team Smilebots, composto da Federico, Matteo, Giacomo e Damiano, Marco, Leonardo e Federico provenienti da diverse scuole medie e superiori del luganese si sono uniti grazie alla forte amicizia e alla passione per la robotica per affrontare le eliminatorie della First Lego League. Due anni fa, oltre alle vincite alle eliminatorie ticinesi, svizzere ed europee, si sono classificati al 12esimo posto alla gara finale MONDIALE su 106 squadre partecipanti alla finale, ma su 40’000 in tutto il mondo che avevano iniziato la competizione “INTO ORBIT”.
SMILEBOTS 2019/2020
Forte del successo raggiunto lo scorso anno, gli Smilebots mantengono quasi invariata la formazione con: Pibo, Ruggero, Damiano, Giacomo, Matteo e Federico e Giulio guidati dal coach Corrado.
Squadra 2018/2019
Squadra 2017/2018
Squadra 2016/17
Squadra 2015/2016
Gli Smilebots! hanno partecipato anche al torneo FLL 2015/16 con questa formazione: Pietro Botturi, Ruggero Domeniconi, Giacomo Togni, Chiara Botturi, Alan Peraino, Martin Clericetti e Damiano Colombo. Coach Luca Botturi e Pio Domeniconi.
Squadra 2014/2015
Smilebots! ha già partecipato alla Lego League 2014/15 con la segunte formazione: Pietro Botturi, Ruggero Domeniconi, Lorenzo Ghirotti, Elia Milani e Giacomo Togni, con i coach Luca Botturi, Pio Domeniconi e Francesco Bertacchi.
Squadra 2013/2014
Smilebots! ha già partecipato alla Lego League 2013/14, con la seguente formazione: Paolo Balzarotti, Anna Beretta, Pietro Botturi, Ruggero Domeniconi, Lorenzo Ghirotti, Elia Milani, Mattia Ragusa e Giacomo Togni. I coach sono Luca Botturi e Pio Domeniconi.
Cosa vogliamo imparare?
Ecco gli obiettivi che ci siamo prefissati per quest’anno:
Per il progetto
- Prepararsi meglio, sapendo ciò di cui si parla, per rispondere anche alle domande impreviste.
- Preparare meglio la presentazione: possiamo fare più colpo!
Per il teamwork
- Essere più organizzati
- Parlare uno alla volta
Per il robot game
- Spirito di iniziativa: vogliamo trovare le soluzioni giuste, anche a prescindere dai modelli “base” di EV3.
- Programmare meglio, programmare tutti (per poter provare a fare più esperimenti con le missioni)
- Provare a fare un robot modulare, semplice da adattare sulle varie missioni
- Perdere meno tempo a cambiare i programmi, collegandoli tra di loro
In generale, dobbiamo ricordarci le buone soluzioni viste dagli altri team lo scorso anno (reverse engineering!) e anche imparare a stare calmi